sabato 7 aprile 2012


     IL POPOLO IN CAMMINO


Per sottolineare l’importanza delle tradizioni locali, che vedono nei riti della Settimana Santa uno dei momenti più significativi, Riflessioni propone alcuni video del documentarista Gianfranco Donadio, nei quali troviamo diversi aspetti interessanti legati ai riti pasquali in Calabria.


A Nocera Terinese assistiamo al rituale dei flagellanti, "Disciplini" per gli abitanti di Cassano allo Ionio.




                    




Anche a Verbicaro, troviamo importanti tracce del rito della "flagellazione".

La prima documentazione relativa ai "Vattienti" di Verbicaro risale al 1473.

Il rituale avviene a notte profonda, e la gente per strada attende impaziente l'arrivo dei flagellanti.  Da un'altra parte, senza essere visti, alcuni uomini si incontrano fuori una cantina per mangiare e bere vino; è il luogo del primo sangue, dove essi iniziano a battersi.  Ad un primo segnale, la riunione conviviale si trasforma in un vero e proprio rito. Spostati tavoli, vino e cibo, i battenti cominciano a schiaffeggiarsi sulle gambe per far affluire il sangue e si colpiscono con un punteruolo, detto "cardillo".  Quando inizia ad uscire il sangue dalle ferite, altri uomini bevono un pò di vino e lo soffiano sulle ferite dei flagellanti. Con le gambe sanguinanti iniziano a correre fuori dalla cantina con le mani incrociate al petto. Fanno tre giri intorno al paese, fermandosi davanti le chiese, le edicole sacre, davanti casa di amici o parenti. Circa due ore dopo il rituale, inizia la processione dei fedeli con statue e quadri viventi. Ormai mattina, la processione termina davanti la chiesa principale del paese, dove, prima di far entrare le statue, alcuni bambini vestiti da angelo cantano la Passione di Cristo.



Le Varette di Amantea costituiscono un'altra grande manifestazione religiosa.

Le Varette sono nove figure, rappresentanti scene e personaggi delle ultime ore di vita di Gesù.
Queste  statue poggiano su una sorta di barella a quattro manici detta appunto "varetta", portate a mano o in spalla dai fedeli per tutta la processione.
La processione, che si snoda per le vie della città con un percorso di circa 4 km, prevede un preciso ordine dei santarìelli (altro nome con cui si ricordano i personaggi delle varette):

Gesù nell’orto degli ulivi confortato da un angelo; Gesù in casa di Pilato, davanti ai pretori, con accanto un giudeo ed un soldato romano; Gesù flagellato (l’Ecce Homo);  Gesù, caduto sotto il peso della croce, aiutato da Simone da Cirene (il Cirenèo); La Veronica asciuga il volto di Gesù, coperto di sangue; San Giovanni l’Evangelista; Gesù crocefisso; Gesù morto;  L’Addolorata alla ricerca del Figlio.

Una tappa significativa della manifestazione, è quella della raccolta della pianta di spine per formare le corone che i confratelli porteranno in testa per tutto il percorso, come simbolo delle varette.



                 




Ogni anno a Bova, in occasione della Domenica delle Palme, si compie un rito di particolare suggestione.

Per commemorare l'ingresso di Cristo in Gerusalemme, vengono intrecciate foglie di ulivo poste su una canna per realizzare figure femminili di rara bellezza. Il rituale inizia qualche settimana prima, quando alcune famiglie si riuniscono per iniziare il duro lavoro dell'intreccio. Mano a mano il pupazzo prende forma e viene ultimato la domenica, quando gli adulti aiutati dai più piccoli, l'addobbano con fiori, frutti e merletti. Un tempo, dalle campagne scendevano tanti intrecci colorati che raggiungevano il centro della città.
Pur essendo molto sentita, la tradizione delle pupazze ha conosciuto negli anni passati momenti di intensa crisi. Oggigiorno è stata ripresa soprattutto dalla buona volontà di alcuni cittadini che cercano di tramandare ai propri figli l'importanza di questa usanza, insegnando loro "l'arte dell'intreccio".




                




L'affruntata è una rappresentazione religiosa di origine pagana, che si tiene nei comuni delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia nel periodo di Pasqua. La manifestazione si svolge per le strade principali, dove tre statue, raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni  vengono trasportate a spalla, da quattro portatori per statua, per simboleggiare l'incontro (l'affruntata) dopo la Resurrezione di Cristo.  La statua di San Giovanni, messaggera della Resurrezione,  fa la spola per 3 o 4 volte, con passo sempre più veloce. All'ultimo passaggio si incontrano correndo davanti Gesù, San Giovanni da una parte e l'Addolorata dall'altra, alla quale le viene subito tolto il velo nero del lutto, lasciando visibile un abito di festa.

La tradizione tramanda che una cattiva riuscita della funzione, è segno di cattivi presagi per la popolazione.


La Naca, è una manifestazione religiosa catanzarese che affonda le sue radici nel Seicento. L'origine del nome ha origini incerte, ma sembra derivi dal greco nachè, pelle di pecora, materiale con cui erano fatte le culle.
Ed è proprio una sorta di culla quella in cui viene deposta la statua di Cristo morto il Venerdì Santo.

La statua presenta quattro angeli ai lati e una grande croce dietro. Subito dopo l'uscita della Naca, arrivano Gesù e i due ladroni, seguiti dai centurioni romani e da un flagellatore. A seguire, la Madonna Addolorata.


 
 



RIFERIMENTI:


IMMAGINE:

http://it.wikipedia.org/wiki/File:La_Naca-_Catanzaro.JPG




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