....ndi dati i beneditti morti?
Comune di circa 6.000 abitanti in provincia di Vibo
Valentia, Nicotera sorge a circa 210 metri di altezza sopra il Mar Tirreno. Le affascinanti caratteristiche di questo
territorio fanno da cornice ad una delle più belle, artistiche e suggestive
città della Calabria ricca di storia e di arte.
Oltre ad essere un centro turistico di notevole
importanza, la storia di Nicotera è impregnata di tradizioni popolari che fanno
della cittadina l’epicentro di una famosa credenza ormai sbarcata oltreoceano.
A fine Ottocento, la notte del 31 ottobre molti ragazzi si divertivano ad accendere lumi nelle zucche e le collocavano sui balconi.
Lombardi
Satriani, affermava che: “Nel giorno dei morti i bambini andavano per le case,
portando una zucca svuotata e lavorata a mò di teschio, nel cui interno era
accesa una candela. Con
questa maschera mortuaria chiedevano: ndi dati i beneditti morti? Ricevendone in
cambio cibi e più raramente soldi”.
I bambini erano i veri protagonisti di questa festa, proprio perché bisognava educare i ragazzi sin dall’infanzia ad avere un approccio positivo con la morte.
Si sugella, attraverso lo scambio simbolico dei doni, la ritrovata unità tra vivi e morti:
coesione minacciata dalla separazione e allontanamento del morto come cadavere.
In altri comuni calabresi, nel giorno d’Ognissanti, i bambini poveri giravano per il paese facendo la questua in nome dei
morti, ricevendo fichi secchi, mandorle e noci.
Questa tradizione venne importata in America con l'emigrazione degli anni '90 e divenne la festa dei morti più famosa al mondo.
Differentemente di come veniva festeggiata in Italia, in America, Halloween assumeva spesso il carattere di un “carnevale” notturno slegato completamente dai riti religiosi. Spesso la pratica del “Dolcetto o scherzetto?” non richiamava simpatie dal punto di vista educativo: chiedere dolciumi "minacciando" scherzetti lasciava perplessi molti genitori.
Mentre per i calabresi, la festa di Ognissanti si collegava al ricordo e alla commemorazione dei defunti, ricambiato col dolcetto, per gli americani è diventata un grosso business, una festa commerciale, fatta di maschere, streghe, vendita di vestiti lugubri.
Curiosità
A Zaccanopoli, secondo alcune testimonianze attestate da Lombardi Satriani, l'ultimo giorno di ottobre si riempivano di acqua le bottiglie, fino all'orlo, perchè si riteneva che la notte passassero i morti, bagnandovi le dita, o secondo altre fonti il dito mignolo. Secondo altre versioni, si riempivano i bicchieri per far bere i morti.
In Lucania, invece, Ernesto De martino racconta che la notte del 2 novembre, si preparava del cibo sul davanzale della finestra, in modo che, al passare dei morti alla mezzanotte, potessero cibarsi.
Anche in Aspromonte, nel mese di novembre, la sera si lasciava la tavola apparecchiata e tutti gli oggetti sparsi per la casa, perchè si credeva di un ritorno temporaneo dei defunti.
Ad Orsara di Puglia, un piccolo paese montano della provincia di Foggia, la notte tra l'1 ed il 2 di novembre si celebra l'antichissima notte del "fucacost" (fuoco fianco a fianco): davanti ad ogni casa vengono accesi dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) che dovrebbero servire ad illuminare la strada di casa ai defunti (in genere alle anime del purgatorio) che in quella notte tornano a trovarci. Sulla brace di questi falò, poi, viene cucinata della carne che viene mangiata in strada e offerta a i passanti. Un tempo, nelle vie di pietra del borgo orsarese, davanti ad ogni uscio di casa, si usava porre dell'olio in una bacinella piena d'acqua sormontata da un treppiede con una lampada: alla fioca luce della candela, si poteva assistere, secondo la credenza, alla sfilata delle anime del purgatorio. Nella giornata dell'1, nella piazza principale, si svolge, inoltre, la tradizionale gara delle zucche decorate (definite le "cocce priatorje" - le teste del purgatorio).
Foto: A Jack o' Lantern made for the Holywell Manor Halloween celebrations in 2003. Photograph by Toby Ord on 31 Oct 2003.
Fonti: R. LOMBARDI SATRIANI, Credenze popolari calabresi.
Comune di Orsara di Puglia (FG).
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