venerdì 11 maggio 2012


LA FESTA DELLA PITA:  RELITTO DEL MONDO PAGANO


La festa dell'albero, o della pita, è una interessante tradizione che avviene ad Alessandria del Carretto, in provincia di Cosenza. 

Il rituale inizia già nel mese di maggio quando si sceglie un grande albero nella foresta che, privato della cima e ripulito della corteccia, viene portato a spalla da alcuni uomini in paese.

Dopo un lauto pranzo, si assiste al ricongiungimento della cima e prima che l'albero venga nuovamente eretto, viene abbellito di alcuni prodotti alimentari che costituiranno il premio per coloro che successivamente tenteranno la scalata dell'abete per farli cadere.








Terminati i vari tentativi, la festa si conclude con l'evento più spettacolare: l'abbattimento della pita.

Fatta allontanare la gente dal centro della piazza vengono tolti i fermi che imprigionano il tronco nella buca.

Quest'ultimo cadrà violentemente al suolo e la gente si precipiterà sulla cima per staccarne i rami che verranno poi conservati.


Questa tradizione è sicuramente retaggio del mondo pagano che nel culto dell'albero adorava il Sole, proprio per questo, durante la processione del patrono S. Alessandro che viene effettuata lo stesso giorno, molti alessandrini ostentano le pitacchie, ovvero lunghi rami modellati a  forma di sole con al centro una croce, ai quali viene legata l'immagine del santo protettore. Il tutto viene poi accresciuto dalla simbologia della cuccagna, da sempre sinonimo di fertilità, rinascita primaverile e abbondanza, a metà fra la conquista di beni alimentari e il sacrificio cruento, dato che un tempo sugli alberi si uccidevano galli ed altri animali domestici con evidente spargimento di sangue. Tuttavia, il sangue ha sempre avuto una forte valenza positiva, in quanto rappresenta la vita, la morte, ma anche la rinascita che, in questo caso, avviene proprio attorno all'albero, dove la comunità rinnova la sua identità culturale e fortifica il senso di appartenenza al territorio.








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